Friulani in Val D’Ega#
In val d’Ega vi sono molti posti che meritano una visita. Due dei più iconici sono senza ombra di dubbio la gola del Bletterbach (rio delle foglie) ed il labirinto del Latemar. Lo scorso 16 e 17 settembre ho avuto la possibilità di accompagnare un gruppo della SAF (Società Alpina Friulana) in questi due luoghi meravigliosi.
I luoghi visitati#
Sia il Bletterbach che il Labirinto sono stati creati da fenomeni erosivi: principalmente ghiaccio, neve ed acqua il primo; vento, pioggia, neve e ghiaccio il secondo.
Il Geopark Bletterbach è una profonda gola scavata dall’omonimo rio delle Foglie a partire dalla base del Corno Bianco, al confine tra val’d Ega e val di Fiemme. Al termine del suo sviluppo tortuoso confluisce nel rio Nero all’altezza di Olmi, frazione del comune di Aldino, per poi scendere nella val d’Adige. La particolarità di questa gola è che la parte alta, quella nelle vicinanze del Corno Nero è un vero e proprio calendario della vita geologica della Terra: vi si possono infatti vedere tutti gli strati geologici più importanti che compongono le Dolomiti.
La sezione del gruppo del Latemar che sovrasta il lago Di Carezza è caratterizzata da numerose cime solitarie (i Campanili del Latemar). Nel tempo, il crollo di parti di queste aguzze vette ha creato un ammasso caotico di rocce (incluse rocce eruttive prodotte dal supervulcano di Predazzo, presente in val di Fiemme e collassato circa 200 milioni di anni fa) attraverso cui si sviluppa un sentiero, il cui percorso cambia quasi ad ogni stagione a causa dei continui crolli. Questo breve ma splendido sentiero è chiamato labirinto del Latemar e si trova interamente tra il lago di Carezza ed il gruppo del Latemar. Un secondo sentiero, «di rientro», permette di chiudere l’anello e ritornare al punto di partenza.
La due giorni SAF#
Marco, collega ONC della SAF Udine e organizzatore dell’escursione, mi ha proposto di partecipare sia al sopralluogo che alla due giorni della settimana successiva. Ovviamente ho accettato con entusiasmo: quale modo migliore, per me, di poter contribuire con qualche informazione e curiosità sulla mia terra al programma della due giorni (già molto ricco di per sé)?
La giornata di sabato 16 prevedeva la visita guidata del Bletterbach, su cui non mi soffermerò in quanto le guide non hanno lesinato su informazioni, particolari, curiosità relativi alla gola ed ai dintorni.
Per quanto riguarda invece il Labirinto, il mio contributo maggiore, accolto positivamente da Marco e Denia, è stata la proposta di una variazione di percorso, per fruire al meglio delle bellezze del luogo. In particolare, quasi a confermare il fatto che la zona è soggetta a continui cambiamenti, a causa dell’evento tempestoso del 18 luglio 2023, una lunghissima colata detritica si è staccata dalla base dei Campanili e si è sviluppata per circa un chilometro fino in mezzo al bosco, invadendo il sentiero di rientro. Questo ha permesso da una parte ai partecipanti di rendersi conto di come anche un evento meteorologico di breve durata (poche ore) possa modificare il paesaggio, dall’altra a Maria Teresa (altra collega ONC, nonché geologa professionista) di tenere una breve lezione fuori programma sulla geologia.
L’escursione, che Marco mi ha proposto di condurre, è partita dal parcheggio del lago di Carezza: dopo aver descritto il luogo ed i dintorni, abbiamo aggirato il lago e abbiamo iniziato la salita verso la Radura di Mezzo, dove abbiamo fatto una breve sosta ed ho brevemente parlato dell”overbooking turistico, ovvero il sovraffollamento dei luoghi turistici. Ci siamo quindi portati verso il labirinto vero e proprio, dove ci siamo separati in gruppetti per procedere al meglio.
Dopo la sosta per il pranzo, siamo usciti verso passo Costalunga (che non abbiamo raggiunto), fino a raggiungere un punto panoramico dove ho parlato di Vaia, dei suoi effetti e di come si stia procedendo, in val d’Ega, per rimboschire i fianchi delle montagne. Su questo tema (Vaia, i suoi effetti e gli sforzi per riportare il bosco al suo antico splendore) sto raccogliendo materiale anche fotografico per un prossimo articolo, ma in breve, dato che i versanti montuosi in val d’Ega colpiti dall’uragano Vaia non sono particolarmente ripidi, si è deciso di lasciar fare alla natura (che è il miglior medico di sé stesso!).
A questo punto abbiamo iniziato il rientro in discesa verso il parcheggio del lago di Carezza, e dopo il divertente passaggio del ponte sospeso, una rifocillante merenda prima della partenza ha rimesso tutti in forze.
Portare 50 persone attraverso il mio parco giochi personale è stata una bellissima esperienza; la giornata è trascorsa in allegria e mi sono divertito molto, così come tutti i partecipanti. La soddisfazione più grande, però, è stata quando la decana del gruppo, 80 anni ottimamente portati, al termine del Labirinto, mi si è avvicinata per dirmi: «Erano anni che non mi divertivo così!».
Ringrazio ancora una volta Marco, Denia ed Emanuele (gli accompagnatori della due giorni) e Maria Teresa per il suo intervento fuori programma, sperando di poter ripetere un’esperienza così positiva.
Mandi!
PS: Il luogo scelto dalla SAF per il pernottamento è un altro luogo famoso e molto frequentato, anche dagli escursionisti (famoso il Giro delle Malghe): l’albergo annesso al santuario di Pietralba, che sorge su un’altura panoramica e che di sera è placido e tranquillo. Qui abbiamo colto l’occasione per festeggiare il compleanno di Denia, cui rinnovo gli auguri!
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